Caratterizzazione rifiuti
La normativa sui rifiuti contenuta nella parte del D.lgs. 152/06 prevede due procedure diverse ma coesistenti per stabilire se un rifiuto è ammissibile ad un impianto di smaltimento o recupero.
La normativa attualmente vigente prevede una caratterizzazione del rifiuto per ottenere la sua classificazione giuridica ed un’analisi di caratterizzazione per stabilire se il rifiuto è ammissibile in maniere specifica in un impianto di smaltimento o recupero.
Lo strumento utilizzato per classificare un rifiuto è il Catalogo Europeo dei Rifiuti che porta all’individuazione del corretto codice ( codice CER) e all’attribuzione della caratteristica di pericolosità o non pericolosità.
Quindi, i codici CER sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in coppie (es. 17 09 04 rifiuti derivanti dall’attività di costruzione e demolizione), volte ad identificare un rifiuto, di norma, in base al processo produttivo da cui è originato. Il primo gruppo identifica il capitolo, mentre il secondo usualmente il processo produttivo. I codici CER si dividono in non pericolosi e pericolosi, i secondi vengono identificati con un asterisco “*” dopo le cifre (es. 02 01 08* rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose).
Tuttavia, vi sono molti casi in cui il rifiuto non è riconducibile ad un processo produttivo codificato o tra i codici elencati. Spesso la voce del CER è molto generica e quindi può essere utilizzata per rifiuti di origini diverse. Per questo motivo è necessario CARATTERIZZARE il rifiuto. Nella maggior parte dei casi è necessario il supporto analitico.
La pericolosità di un rifiuto quindi è determinata tramite analisi di laboratorio volte a verificare l’eventuale superamento di valori di soglia individuati dalle Direttive sulla classificazione, l’etichettatura l’imballaggio delle sostanze pericolose.
Le analisi sui rifiuti speciali e pericolosi sono necessarie per definire la pericolosità dei materiali, sostanze e sottoprodotti di scarto analizzati. Dal processo di analisi vengono determinate le concentrazioni delle sostanze contenute, per poi procedere alla conferma del Codice Europeo dei Rifiuti (CER) e con l’assegnazione delle classi di pericolo.
Il risultato finale rappresenta la “firma” del rifiuto e determinerà la sua destinazione finale in impianti autorizzati di smaltimento in grado di accettarlo.